I motivi del NO alla prima parte del piano di viabilità comunale di Campoformido

Ritengo indispensabile chiarire pubblicamente i motivi che mi hanno spinto a votare contrario alla prima parte del piano di viabilità comunale, lo stesso piano che tenta di illudere: “Meno camion e auto sulle strade” (da “Messaggero Veneto” – 3.X.2008).
In sede di Consiglio comunale (30.IX.2008) è stata proposta come soluzione per ridurre il passaggio dei mezzi pesanti, e non solo, l’introduzione di strettoie e rallentamenti lungo le direttrici più trafficate di Basaldella e Campoformido. Il risultato che temo si otterrà non sarà quello di diminuire il passaggio di mezzi: quella per Campoformido è l’unica via che porta dal basso pordenonese e dal codroipese ad Udine e viceversa. Quindi, nonostante le garanzie e gli spergiuri di giunta e maggioranza, il numero di mezzi che passerà per il nostro Comune non potrà che essere pressoché lo stesso, solo che ogni mezzo rimarrà più a lungo nell’area del nostro Comune, causando inevitabilmente l’aumento dell’inquinamento da emissioni ed il rischio di ingorghi e disagi specie per gli stessi residenti pedoni e non.
In somma, un altro pasticcio stile “Giunta Zuliani” come la rotonda a Basaldella che sta lentamente, molto lentamente, prendendo forma sotto gli occhi dei nostri concittadini in tutta la sua inutilità, anzi, forse in tutta la sua dannosità per la circolazione stradale (rischi di ingorghi nelle ore di punta). Oppure come il parcheggio dietro alla chiesa di Bressa che “i cittadini non hanno ancora imparato ad utilizzare” (è stato detto nell’ultimo Consiglio) come dai rilevamenti effettuati per produrre il piano urbano del traffico.
Questi i motivi che mi hanno fatto votare NO al momento dell’adozione della parte del piano discussa lo scorso Consiglio, motivi intimamente e interamente inerenti a Basaldella e Campoformido e non certo riguardanti i comuni contermini, con i quali ritengo non solo che si debba mantenere un rapporto di buon vicinato (senza scaricargli addosso i nostri problemi di viabilità) ma con cui auspico si possa sviluppare una sinergia per risolvere (e non rappezzare) il problema del traffico che soffoca tutta quella parte del nostro Friuli dove anche noi viviamo.


Stefano Gatti

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